Casaleggio, Grillo, Di Maio, hanno negato ai militanti penta-stellati di Vicenza il nulla osta all’utilizzo del simbolo, necessario alla lista per presentarsi alle elezioni comunali. A noi di “Potere al popolo” di Vicenza i motivi dell’esclusione non interessano particolarmente, né siamo interessati a partecipare alla corsa per accaparrarci i voti “grillini” in libertà, anche se siamo consapevoli che tanti elettori di questo movimento potrebbero votare per noi, sia per condizione sociale che per idealità politiche. Ma non possiamo nemmeno derubricare il (mis)fatto, secondo noi gravissimo, come la solita lite di partito. Vogliamo comunque sottolineare che: Leggi tutto “SUL FATTACCIO 5STELLE”
INSIEME CON IL POPOLO PALESTINESE, PER I DIRITTI E PER LA TERRA.
14 maggio 2018 un’altra pagina nerissima è stata scritta.
20, 30, 50, il numero sale ogni ora, giovani palestinesi sono stati uccisi dai soldati israeliani. Quanti altri sono destinati alla stessa sorte?
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DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO SI MUORE
Un ragazzo durante uno stage di alternanza scuola-lavoro in un’azienda di Pavia di Udine mercoledi 9 maggio mattina si è semi amputato una mano con una fresa, mentre lavorava alla finitura e all’imballaggio di profili in alluminio.
Il Parco della Pace
RUCCO E DALLA ROSA … SHUT UP AND GO HOME!
LA BASE L’ABBIAMO SUBITA E NON VOLUTA.
Nel 2004 gli USA avanzano la richiesta di ampliare la loro presenza militare a Vicenza costruendo una nuova base; il governo italiano, presieduto da Berlusconi, coinvolge il sindaco di Vicenza Enrico Hüllweck che esprime parere favorevole. Solo due anni dopo nel 2006 i vicentini vengono a conoscenza del progetto della base militare e costituiscono il movimento di opposizione No Dal Molin, che attira attivisti da tutta Italia e del quale non si possono trovare corrispettivi nella memoria storica della Vicenza del secondo dopoguerra. Nonostante questa colossale mobilitazione popolare, il sindaco Hüllweck fa approvare dal consiglio comunale un’opinione favorevole alle richieste statunitensi tradendo la volontà e le esigenze della popolazione vicentina che di fabbriche di morte proprio non vuole saperne. Il via libera definitivo giunge invece dal governo Prodi il 16 gennaio 2007 che non si oppone alle richieste statunitensi.