Parco Dal Molin: dalla Mistificazione alla Cementazione

La nuova maggioranza comunale ha annunciato una revisione del progetto approvato dalla precedente, e il cambio del nome; annunci ancora vaghi ma alcune idee di fondo sono state annunciate. Parte del Parco verrà destinato alla protezione civile e ai vigili del fuoco; verrà inoltre allestita una pista di atterraggio e forse si insedierà la facoltà di agraria. Una proposta del genere, quindi, oltre a stravolgere l’attuale progetto, andrà certamente a tradursi in nuova cementificazione, ad ulteriore danno del già compromesso equilibrio della città!​

Facciamo un po’ di storia… Svariati movimenti cittadini, sia civici che politici, tra cui le forze che compongono oggi Eurostop e Potere al Popolo, a suo tempo furono in prima linea nella mobilitazione popolare per impedire la costruzione della nuova base militare USA situata nel lato ovest del Dal Molin.
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Si pensava che il popolo potesse contare, che fosse possibile opporsi alla costruzione di una nuova base di guerra. Ma la mobilitazione è stata svenduta per ragioni di stato e di appartenenza alla Nato, posizione rimasta identica in tutti i governi italiani, compreso quello attuale (altro che Terza Repubblica).

Durante quelle “storiche” mobilitazioni la nostra parte politica aveva proposto che in alternativa alla base militare USA fossero dislocate nel ex aeroporto proprio quanto previsto dalla attuale maggioranza e cioè: sede dei vigili del fuoco, e sede della protezione civile oggi dislocata in vari luoghi. Ma la differenza era sostanziale! All’epoca, infatti, l’insediamento militare statunitense non esisteva, e NON avrebbe dovuto essere edificato!​
 
Giungendo ai giorni nostri, l’intera faccenda si è piegata alla nefasta logica delle “compensazioni”, e anche questa maggioranza sta dimostrando di non tenere minimamente in conto la presenza di questi ingombranti vicini.​ Si ingombranti, in quanto la presenza della base militare è un’offesa alla città. I cittadini di Vicenza questa base non l’hanno mai voluta, ma solo subita.
​Qualsiasi compensazione va rifiutata, come va rifiutata qualsiasi struttura che favorisca la convivenza e la tolleranza nei confronti delle basi militari presenti in città. Questo “abuso militare” per sua stessa natura non può essere sanato​, e dunque si deve procedere ad una completa smilitarizzazione delle intere aree.

Quanto alla questione del nome, a Vicenza esistono numerose vie e luoghi “intitolate alla pace”, che, proprio per la presenza militare di una nazione occupante, con la pace non hanno nulla a che fare! Insomma, in città l’ipocrisia regna sovrana​. In questi spazi solo nominalmente “di pace” marciano soldati di una nazione occupante che fa la guerra nel nome di assurde missioni umanitarie, destabilizza paesi come Iraq e Siria, appoggia regimi come quello israeliano, a sua volta occupante la Palestina, promuove sanzioni e blocchi commerciali solo per il proprio tornaconto imperialista. Tutto ciò a noi sembra una mistificazione, e a rigore i nomi andrebbero cambiati per una questione di pura decenza e onestà. Non basterà un parco a farlo dimenticare che Vicenza ha accolto i signori della guerra!
​Potere al Popolo non si straccerà le vesti per tutti questi abusi ormai insanabili, ma si batterà affinché il nome del parco, tramite regolare referendum, sia almeno deciso dalla cittadinanza! Ma soprattutto, si batterà per impedire in tutti i modi nuova cantierizzazione, cementificazione e dunque nuovo sfruttamento e scempio del territorio!​ Restituiamo la città ai cittadini.
QUELL’ AREA DEVE RIMANERE UN POLMONE VERDE PER I CITTADINI E NON UN’AREA AD USO DELLA PROTEZIONE CIVILE E CONSEGUENTEMENTE DEGLI AMERICANI.
Opponiamoci con tutte le forze all’occupazione NATO e alla militarizzazione della città del Palladio!

Si scrive MITENI, si legge RIMAR

(di Gianni Sartori)

Avvertenza: questo non è, assolutamente, un articolo di informazione sull’inquinamento da PFASS che sta impregnando le acque e i corpi del Veneto. Soltanto un necrologio, un amaro amarcord condito con qualche considerazione su come funziona il capitalismo, quello del nord-est in particolare. Per gli aspetti tecnici potete attingere alle puntuali denunce pubblicate per esempio – e già da qualche anno a questa parte – su Quaderni Vicentini. In tempi non sospetti, quando invece il noto quotidiano locale ignorava o minimizzava la grave situazione che si andava delineando.
Non è nemmeno un invito a intervenire per rimediare. Da tempo ho la convinzione che cercare di fermare il degrado ambientale sia quasi impossibile. Nel Veneto senza “quasi”. Qui la catastrofe è ormai completa, per quanto subdola e inavvertita. Il territorio veneto e ancor più quello vicentino (un’autentica “poltiglia urbana diffusa” da manuale) hanno raggiunto livelli di contaminazione e cementificazione tali che soltanto un’apocalisse di ampia portata potrebbe, forse, porvi rimedio. Ripristinando in parte quell’ordine naturale che oggi come oggi appare irrimediabilmente stravolto.

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Colli Berici: cresce la viticultura industriale e aumenta l’inquinamento

(Gianni Sartori)

Anche sui Colli Berici sta dilagando la “fabbrica diffusa” delle speculazioni vinicole: devastanti per il paesaggio e altamente inquinanti.

Colli Berici, a sud di Vicenza. E in particolare la fascia che sovrasta la Riviera Berica. Ne parlo in quanto cittadino, non certo esperto di chimica o agricoltura industriale (l’aggettivo è obbligatorio di questi tempi). Da persona che un giorno sì e un altro anche deve precipitarsi a chiudere finestre e balconi per arginare il pestilenziale aerosol che uomini in tuta bianca (e maschera antigas dal doppio filtro) spandono con gli atomizzatori spensieratamente lungo i filari a pochi metri dalle abitazioni. Irrorando anche gli ignari pedoni o ciclisti che transitano sulle “pedemontane” (pista ciclabile compresa). In teoria, ma solo in teoria, ci sarebbero delle distanze (comunque già scarse) da rispettare: 30 metri in primavera e 20 in estate da strade e case. Ma siamo nel profondo Nordest…qua la gente lavora, cazzo!

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La Memoria Corta di Chi Avrebbe Dovuto Difendere la Città (Ora Senza Baluardi)

Il signor Italo Frecciarossa. Vero sindaco di Vicenza.

Una domanda semplice. Con la scomparsa dei Pentastellati a Vicenza (quelli che prima dicevano di essere sulla stessa posizione di Albertin, poi dichiaravano di voler votare Dalla Rosa, e alla fine si sono per metà astenuti, e per metà hanno votato Rucco) chi difenderà la città del Palladio dalle devastazioni delle nuove linee della TAV/TAC? Siamo stati definiti l’ultimo baluardo in materia. Ebbene, lo schiacciamento degli spazi elettorali a seguito dello scontro epico tra centrodestra e centrosinistra non ci ha permesso neppure di eleggere un consigliere, un singolo difensore, una singola voce fuori dal coro in un consiglio che si annuncia il più allineato della storia della città.

ALBERTIN: “POTERE AL POPOLO BALUARDO CONTRO TAV E BORGO BERGA”

La verità è che chi parlava tanto dei “poteri forti” non ha esitato a vendersi ai medesimi, né in buona parte a votarli — a destra — per puro capriccio di emulazione del trend “giallo-verde” nazionale. Ecco la responsabilità di chi per anni ha portato avanti lotte e battaglie in consiglio comunale.

Potere al Popolo: Ricette e Strategie per il Centro Storico e la Grande Vicenza

Notiamo (ancora una volta) quando il mainstream politico vicentino del centrodestra e del centrosinistra stia ancora una volta copiando, spesso di sana pianta, la “ricetta Albertin” in termini di programmazione culturale per valorizzare il centro storico. Immaginiamoci quanto possa essere efficace una direzione artistica affidata ad avvocati o manager industriali, improvvisamente convertiti all’organizzazione culturale…

Ma veniamo al dunque e arriviamo ai fatti. Il centro storico di Vicenza merita un progetto dedicato di ristrutturazione e riempimento dei troppi spazi vuoti, che allontanano il turista e generano degrado e bruttezza.

Parcheggi? Certo, ma gratuiti o fortemente popolari. Un tavolo di concertazione con i comuni contermini, preziosi alleati per la politica della “Grande Vicenza”. Un rapporto fitto, fatto di collaborazione e sinergia.

Basta Slogan: Potere al Popolo per una Mobilità Intelligente, Sostenibile e a Misura di Cittadino

L’ultimo confronto televisivo promosso da TVA Giornale di Vicenza aveva come tema un capitolo fondamentale per la nostra città: l’urbanistica e la mobilità. Temi importanti. Temi cari al cittadino. Temi, tuttavia, troppo spesso trattati come puri slogan elettorali.

Centrodestra e centrosinistra sventolano gaiamente le bandiere della tutela ambientale, dell’ascolto diretto dei comitati cittadini e delle loro esigenze, della progettazione urbana studiata sulla base delle esigenze pubbliche e della tutela della salute. Come mai, allora, non esiste comitato che non si lamenti dell’operato delle passate amministrazioni? Che forze politiche rappresentano coloro che oggi e solo oggi parlano tanto di salute, patrimonio artistico ed ecologia, se non quelle che hanno permesso lo scempio di Borgo Berga, la follia dell’alta velocità, l’inquinamento industriale da PFAS, le scelte di collegamento stradale calate dall’alto per favorire grandi gruppi di appalto e amici degli amici?

Noi di Potere al Popolo — che di certo non abbiamo governato la città per anni e anni come hanno fatto questi signori — siamo l’unico fronte politico nazionale che in città, su questi temi fondamentali, intende muoversi seguendo i seguenti punti, chiari e precisi:

  • Stop consumo di suolo. La TAV/TAC è un lavoro inutile, dannoso, varato solo per avere una scusa buona ad appaltare lavori a grandi gruppi che allontaneranno le risorse da Vicenza e dai vicentini. La nostra amministrazione provvederà a mettere al centro l’interesse dei cittadini, la tutela del patrimonio artistico e paesaggistico vicentino, l’opposizione a qualsiasi ulteriore minaccia per la salute e per l’ambiente, bloccando tutto ciò che è bloccabile e arginando l’avanzata di quei poteri forti che da troppo tempo stanno sbranando la città.
  • Bretelle e tangenziali. Prima di tutto soddisfare tutte le richieste dei comitati: barriere di contenimento sonoro, pianificazioni serie di aumento del verde pubblico, con specie arboree abbondanti e adatte ad assorbire polveri sottili ed altri agenti inquinanti.
  • Mobilità pubblica. Un sistema di parcheggi gratuiti lungo il perimetro della città, per consentire un comodo attraversamento a piedi del centro storico e dunque un aumento dell’utenza e della clientela di negozi, pubblici esercizi e proposte culturali. Inoltre, più linee di autobus, con un rinnovo del parco macchine orientato dall’elettrico e all’ibrido, con agevolazioni per l’utenza della terza età e corse aggiuntive per le fasce orarie oggi non servite.
  • Basta spazi vuoti. Il centro storico oggi muore per il dilagare degli spazi vuoti. Un bonus fiscale non serve, perché non si aprono attività per avere bonus fiscali, ma per avere clientela. Promuovere dunque una seria pressione istituzionale per riempire ciò che oggi versa in uno stato di totale abbandono — ex cinema, cubature per attività commerciali, palazzi — aggiungendo a tale attività una seria e costante programmazione culturale per il centro storico.
  • Questione Parco della Pace e Protezione Civile. Sono due tematiche distinte. Il Parco della Pace — che noi di Potere al Popolo intendiamo come “per” la Pace — non è negoziabile, e deve diventare un luogo di attività pacifiste e culturali con prestigiosi gemellaggi (Giardino dei Giusti di Padova, Sentiero del Silenzio in Altopiano, e via discorrendo…). Quanto alla Protezione Civile, essa costituisce capitolo troppo importante per essere collocato in un luogo sostanzialmente residuale. Serve, invece, un vero e proprio “Progetto Protezione Civile” sviluppato direttamente dal Comune attraverso una forte e vicina collaborazione con maestranze tecniche vicentine, esperti locali e ordini professionali, per sviluppare una pianificazione perfettamente cucita sulle esigenze di sicurezza del territorio.

Speciale Corso Fogazzaro: Da Potere al Popolo 3 Proposte Concrete per Rilanciare Una delle Più Belle Vie di Vicenza

In questo periodo si sprecano le promesse elettorali — specie da parte di quelle nomenclature politiche che da anni governano la città, e sembrano essersi svegliate solo adesso — per restituire a Corso Fogazzaro l’antico splendore perduto. Il nostro candidato Filippo Albertin, che in Corso Fogazzaro risiede, ha stilato tre punti semplici ed efficaci per un impegno concreto con la città e con gli esercenti. Non sono promesse, ma misure ragionate derivanti da un contatto diretto con le idee dei cittadini. D’altra parte, non potrebbe essere diversamente: Potere al Popolo è una forza basata su libere e aperte assemblee, ed è evidente che in queste assemblee affiori la reale volontà della gente.

Obiettivo primario: massimizzare la presenza di pubblico e turisti attraverso un’ottimizzazione della mobilità e una valorizzazione degli spazi oggi dismessi e abbandonati attraverso iniziative mirate, forti e sistematiche.

Riportiamo quindi per esteso il contenuto del comunicato, e invitiamo comunque cittadini ed esercenti a scaricare l’originale, a stamparlo e a diffonderlo tra amici e colleghi. Il rilancio della zona non potrà mai arrivare dai poteri che oggi hanno permesso lo svuotamento del Corso e di tanti suoi prestigiosi spazi.

Caro esercente, caro amico,

Sono Filippo Albertin, e oltre ad essere candidato sindaco alle prossime elezioni comunali, abito in Corso Fogazzaro. Mi avrai visto nel tuo negozio o pubblico esercizio a prendere un caffè o comprare un utensile. Questa non è una lettera scritta da qualche responsabile di marketing al posto di un candidato troppo impegnato a fare affari coi poteri forti. Sono io in persona che ti scrivo, un cittadino che vive questa città giorno dopo giorno. Se ne dicono tante, su Corso Fogazzaro. Promesse elettorali e slogan di chi ha già governato in città, e si ricorda solo ora della gente e delle sue esigenze. Io e la parte politica che rappresento siamo andati tra le persone, gli abitanti, i cittadini, per chiedere cosa potrebbe rilanciare con efficacia le attività di questa bella via di Vicenza. Il risultato? Tre punti semplici, chiari, realizzabili:

1. Nuovi parcheggi LIBERI nel perimetro della città – Chiunque voglia visitare Corso Fogazzaro arrivando da fuori città deve poter posteggiare liberamente vicino alle mura. Il “passeggio”, a Vicenza, è infatti composto o da residenti, o da persone che arrivano quasi sempre da comuni limitrofi, e quindi hanno bisogno di soluzioni rapide, incentivanti e semplici per depositare l’auto immediatamente all’ingresso di Vicenza e godersi una camminata tra negozi, locali e iniziative culturali. Questa soluzione permette di vivificare TUTTO Corso Fogazzaro. La zona più deserta e abbandonata, infatti, è proprio quella non pedonale, che dalla periferia porta al centro. Bisogna estendere la valorizzazione dell’area a tutta la sua lunghezza, per massimizzare l’afflusso di persone. (Anche con qualche linea di autobus in più, specie nelle ore serali.)

2. Basta spazi vuoti – La piazza di fronte al Duomo di S. Lorenzo è un autentico teatro a cielo aperto, oggi solo sporadicamente utilizzato. Per non parlare dei numerosi e bellissimi spazi che da anni risultano addirittura abbandonati (Cinema Corso, la ex sede di Banca d’Italia, tanto per dirne alcuni). Noi di Potere al Popolo intendiamo invertire questo intollerabile abbandono, e attuare una pianificazione seria per riconsegnare alla città quegli spazi e quei palazzi che devono trasformarsi in luoghi di cultura, turismo, aggregazione. Tutto il “Corso” deve diventare contenitore sistematico, e non sporadico, di eventi, mercatini, attrazioni e spettacoli inseriti in una regolare e corposa programmazione comunale!

3. Più illuminazione, più bellezza – Bisogna aumentare la luminosità del Corso, perché la luce non è solo sinonimo di visibilità e sicurezza, ma anche di valorizzazione, pregevolezza, armonia architettonica, estetica. Abbiamo una città bellissima. Vogliamo che si veda bene e che attiri!

Tre punti semplici per rilanciare con efficacia Corso Fogazzaro
facendolo tornare quello che era prima: una perla nella città del Palladio.

Domenica 10 giugno vota e fai votare Potere al Popolo!
Filippo Albertin sindaco, per una città a misura di cittadino!

Proposta Potere al Popolo per Corso Fogazzaro (PDF)

Il Parco della Pace

RUCCO E DALLA ROSA … SHUT UP AND GO HOME!
LA BASE L’ABBIAMO SUBITA E NON VOLUTA.

Nel 2004 gli USA avanzano la richiesta di ampliare la loro presenza militare a Vicenza costruendo una nuova base; il governo italiano, presieduto da Berlusconi, coinvolge il sindaco di Vicenza Enrico Hüllweck che esprime parere favorevole. Solo due anni dopo nel 2006 i vicentini vengono a conoscenza del progetto della base militare e costituiscono il movimento di opposizione No Dal Molin, che attira attivisti da tutta Italia e del quale non si possono trovare corrispettivi nella memoria storica della Vicenza del secondo dopoguerra. Nonostante questa colossale mobilitazione popolare, il sindaco Hüllweck fa approvare dal consiglio comunale un’opinione favorevole alle richieste statunitensi tradendo la volontà e le esigenze della popolazione vicentina che di fabbriche di morte proprio non vuole saperne. Il via libera definitivo giunge invece dal governo Prodi il 16 gennaio 2007 che non si oppone alle richieste statunitensi.

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